I consigli di Netafim per raccogliere più agrumi con meno
La coltivazione degli agrumi è stata diffusa dagli Arabi con l’arancio amaro; portoghesi e genovesi dopo il 1400 introdurranno l’arancio dolce. Sicilia, Calabria e altre aree del Sud Italia dimostrarono le giuste condizioni pedoclimatiche per produzioni di particolare pregio. A metà Ottocento i primi impianti a fini commerciali. L’areale oggi più importante è la Piana di Catania in Sicilia, con la coltivazione delle varietà di arance pigmentate (Tarocco, Moro e Sanguinello), di grande interesse economico per gli operatori della filiera agrumicola.
La lunga marcia degli agrumi
Un calendario varietale di produzione molto ampio che parte a dicembre per continuare fino a giugno. La qualità e la quantità dei frutti è influenzata dai volumi di acqua e dai turni di irrigazione adottati nell'agrumeto. In alcune fasi di sviluppo gli agrumi sono molto sensibili allo stress idrico, nel periodo delicato dell'allegagione, una scarsa disponibilità d'acqua favorisce la cascola dei frutticini. Nelle fasi di sviluppo ed ingrossamento dei frutti gli stress idrici portano a riduzioni di pezzatura e deterioramento della qualità. Le numerose esperienze hanno confermato che la subirrigazione, con ala gocciolante interrata ad una certa distanza dal filare, è il sistema di irrigazione più efficiente per l’irrigazione dell’agrumeto.
Dal basso verso l’alto, la subirrigazione
Questo sistema di irrigazione prevede l’interramento delle ali gocciolanti a circa 30 cm di profondità, al cuore dell’apparato radicale. L’acqua si muoverà in parte verso il basso ma anche dal basso verso l’alto grazie alla capillarità del suolo. Le ali gocciolanti utilizzate sono dotate di particolari gocciolatori autocompensanti (nel campo di lavoro di pressione tutti erogano stessa portata) con sistemi anti sifone (AS) per non aspirare parti di terreno umido e barriera antintrusione delle radici. La vicinanza dell’irrigazione all’apparato radicale consente inoltre di effettuare un’efficiente fertirrigazione localizzando con l’acqua i nutrienti già solubilizzati e pronti ad essere assorbiti.
I consigli di Netafim Italia
L’obiettivo resta quello di reintegrare il fabbisogno irriguo cercando il più possibile di mantenere il suolo lontano da condizioni di asfissia evitando la bagnatura del tronco e dei rami. Il sistema di irrigazione a goccia in subirrigazione soddisfa tutte queste prerogative. Le ali gocciolanti utilizzate sono del tipo autocompensante come Dripnet AS o Uniram AS con gocciolatori distanti fra loro 60-80 cm a seconda delle caratteristiche del suolo e con portate che vanno da 1 a 2,3 litri per ora. L’intervallo irriguo consigliato per terreni medio pesanti è ogni 3-4 giorni; su terreni sciolti ogni 1-2 giorni.
Soddisfare puntualmente i fabbisogni
Complessivamente per ogni stagione vanno somministrati in media 4.000-6.000 m3/ha di acqua. La data del primo intervento irriguo va scelta in funzione delle ultime piogge utili e dello stato di umidità del terreno. Per conoscere l'andamento della quantità d'acqua presente nel terreno si possono utilizzare le classiche sonde di campo, i tensiometri o i più moderni sensori di umidità. Le quantità restituite saranno calcolate in base all’Evapotraspirato effettivo della coltura. La produttività media degli agrumi si attesta tra 250 e 300 quintali/ettaro.