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Pomodoro da industria: perché scegliere l'irrigazione a goccia?

L’inverno 2021-2022 è stato uno dei più siccitosi degli ultimi 60 anni in seguito a un deficit di precipitazioni del 42% in tutta Italia, pari a 6 miliardi di metri cubi in meno rispetto alla media dei valori della serie storica, con picchi del -61% (Nordovest) e del -92% (Sardegna).

Il mancato ricarico degli invasi e dei corpi idrici naturali, unito all’abbassamento diffuso della falda freatica, porteranno diverse criticità nella stagione irrigua di quest’anno. 

 

 

Con l’irrigazione a goccia ottimizzi l’uso dell’acqua e ottieni piante più produttive

Con disponibilità di acqua limitata, la gestione efficiente delle risorse idriche in agricoltura diventa  sempre più cruciale, soprattutto quando si tratta di colture che risentono fortemente dello stress idrico come il pomodoro da industria.Il pomodoro da industria è una coltura particolarmente sensibile alla carenza idrica soprattutto in alcune fasi fenologiche, come ad esempio nel periodo appena successivo al trapianto. Durante le operazioni di trapianto, infatti, l’apparato radicale subisce diversi stress meccanici e fisiologici e ha la necessità di trovare un ambiente molto favorevole per la crescita, in modo da assestarsi correttamente. In questa fase la pianta ha bisogno di un elevato apporto idrico che permetta lo sviluppo di radici superficiali evitandone il disseccamento, ma non tollera il ristagno, in quanto l’anossia andrebbe a bloccare lo sviluppo delle radici in profondità. L’irrigazione a goccia permette di fornire l’acqua in modo controllato e regolare, mantenendo il suolo il più vicino possibile alla capacità di campo e garantendo quindi la presenza sia di acqua prontamente disponibile sia di ossigeno. Con una distribuzione omogenea di umidità, l’apparato radicale si svilupperà con un ottimo rapporto tra radici laterali e radici profonde (circa 50-50), rendendo la pianta più resistente sia allo stress idrico che al ristagno durante tutto il ciclo vegetativo.

 

Piante più sane, in tutte le fasi fenologiche

L’irrigazione è fondamentale anche durante la fioritura, dove i valori di evapotraspirazione sono più alti e di conseguenza il fabbisogno idrico è maggiore. Uno stress idrico durante questa fase fenologica, anche se di breve durata, può portare a perdite di produzione del 15-20%. Durante la maturazione, la carenza idrica ha un’incidenza inferiore sulla resa, ma può influenzare fortemente la qualità, rendendo il pomodoro più suscettibile a malattie fungine e marciume apicale e riducendo la pezzatura dei frutti. Grazie all’irrigazione a goccia è possibile restituire giornalmente il volume evapotraspirato con un’efficienza irrigua superiore al 95%, evitando così ogni forma di stress idrico e permettendo alla coltura di esprimere appieno il suo potenziale produttivo.

Oltre a ridurre l’incidenza delle malattie che colpiscono la bacca, l’irrigazione a goccia evita la bagnatura diretta della parte epigea della pianta (al contrario dell’aspersione) e impedisce così la formazione di un ambiente favorevole agli agenti patogeni che causano malattie come la peronospora e la fusariosi, migliorando lo stato fitosanitario della coltura.

Il pomodoro è una coltura annuale, per l’irrigazione a goccia pertanto si utilizzano solitamente ali gocciolanti monostagionali, che vengono sostituite al termine di ogni stagione riducendo così i costi di stoccaggio e manutenzione. I modelli di ala monostagionale più indicati da Netafim per l’irrigazione del pomodoro sono Typhoon™+ e Streamline™ X. Quest’ultima è disponibile anche nella versione  ReGen™, che include fino al 40% di polietilene rigenerato, riducendo così gli impatti ambientali e aumentando la sostenibilità (Scopri di più).

 

Fertirrigazione: fertilizzare quando, dove e quanto serve

Uno dei maggiori benefici nell’utilizzo dell’irrigazione a goccia è la possibilità di fornire nutrienti in soluzione attraverso l’ala gocciolante, in modo che siano prontamente disponibili per l’assorbimento da parte dell’apparato radicale, senza bisogno di entrare in campo.  Si può così intervenire senza problemi anche a stagione inoltrata, senza limitazioni nelle finestre d’intervento date dalle condizioni metereologiche ed evitando la compattazione del suolo data dal passaggio delle macchine.

La fertirrigazione offre notevoli vantaggi produttivi nel pomodoro di industria, con incrementi di resa del 20-30% e maggiore grado Brix e contenuto in licopene. Grazie alla fertirrigazione azoto, fosforo e potassio sono forniti in modo localizzato e dilazionato nel tempo, con una maggiore efficienza di assorbimento: gli interventi possono essere effettuati nelle fasi fenologiche in cui la pianta ha una maggiore attività vegetativa e quindi asporta più nutrienti dal suolo. Nel caso del pomodoro, l’assorbimento di nutrienti aumenta gradualmente durante la stagione, raggiungendo il picco a inizio fioritura, per poi calare leggermente verso la fine del ciclo. Oltre ai benefici agronomici, l’efficienza di utilizzo dei nutrienti riduce i costi d’acquisto dei fertilizzanti, garantendo una maggiore redditività.

Per fertirrigare è necessario utilizzare dei sistemi di iniezione con cui immettere i nutrienti all’interno delle condotte. Le soluzioni proposte da Netafim per le colture di pieno campo sono i sistemi Venturi e le pompe dosatrici MixRiteTM, per una gestione semplice ma efficace della fertirrigazione.