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Influenza dell'acqua su resa e qualità delle nocciole

Influenza dell'acqua su resa e qualità delle nocciole

Dal 1961 a oggi la produzione di nocciole è aumentata a ritmo sostenuto sia a livello nazionale sia internazionale, trainata soprattutto dall’industria dolciaria e dalla riscoperta della frutta a guscio come cibo dall’alto contenuto nutritivo e salutistico.

Secondo una ricerca condotta da Ismea, il consumo apparente di nocciole (ovvero il fabbisogno nazionale) è soddisfatto dalla produzione italiana quasi fino all’80%, mentre la restante quota viene importata, principalmente dalla Turchia. La regione di elezione di questa coltura è il Piemonte, dove negli ultimi 15 anni la superficie è quasi triplicata: dagli 8.000 ha del 2002 ai 21.000 del 2016. In questa regione si coltiva quasi esclusivamente il nocciolo da industria, ovvero si produce una nocciola che viene lavorata in pasta, subendo la tostatura e la trasformazione in granella, e viene successivamente venduta agli artigiani, alla pasticceria o all’industria dolciaria.

Per rispondere alle esigenze qualitative dell’industria in modo efficace e soprattutto redditizio per il produttore è essenziale operare in noccioleto con le giuste agrotecniche, tra le quali l’irrigazione ricopre un ruolo centrale. La distribuzione di acqua con la giusta tecnica rappresenta infatti l’ago della bilancia tra un risultato positivo ed uno negativo.

Influenza dell’acqua su resa e qualità delle nocciole

Diverse ricerche scientifiche evidenziano come l’irrigazione di precisione (irrigazione e fertirrigazione a goccia, subirrigazione) indipendentemente dall’età del noccioleto abbia un effetto diretto sull’aumento delle rese per ettaro e sulla qualità del prodotto finito. La spinta dell’acqua sulle piante giovani permette un sviluppo fogliare rapido, quindi maggiori livelli di fotosintesi rispetto a piante non irrigate; inoltre stimola una precoce induzione a fiore delle gemme con conseguente anticipo dell’ingresso in produzione. Tutto questo si traduce in un peso maggiore della nocciola alla raccolta e in una ridotta incidenza di gusci vuoti. L’acqua inoltre influenza la corretta traslocazione degli elaborati verso i frutti, quindi la qualità del prodotto finale. Anni di prove comparate hanno infatti stabilito come nocciole irrigate presentino minori difetti di forma e riempimento del guscio, nonché una maggior facilità alla lavorazione, rispetto a quelle non irrigate. Le nocciole non stressate presentano un sapore più dolce, meno lignificato e soprattutto un minor contenuto di acidità libera (espressa come contenuto di acido oleico), che nel tempo si traduce in una maggior conservazione della qualità del prodotto finale.

Dal punto di vista dei costi/benefici la subirrigazione, cioè l’interramento di ali gocciolanti ad alta tecnologia con sistema antisifone ed anti-radice, rappresenta la soluzione ideale per un noccioleto redditizio. A fronte di un investimento iniziale, la subirrigazione permette infatti di incrementare le rese effettive, abbattere i costi di gestione dell’irrigazione e di manodopera.

La soluzione di Netafim per il nocciolo

Netafim è in grando di “cucire” su misura il migliore sistema di irrigazione, sia che si tratti di un noccioleto giovane sia di uno adulto. Su un impianto giovane, l’irrigazione ha benefici più evidenti, perché le piante vengono educate fino dalla messa a dimora a ricevere l’acqua con precisione, invece nel caso di un noccioleto adulto, per ottenere i risultati attesi, è necessaria un’indagine preliminare volta ad individuare la posizione delle radici, tipicamente al di fuori proiezione di chioma.

Subirrigazione su noccioleti giovani

Per i nuovi impianti generalmente si consigliano, per ciascun filare di piante, due ali gocciolanti autocompensanti, Uniram AS o Dripnet AS da interrare appena dopo il trapianto. Le ali in subirrigazione vengono interrate ad una distanza di circa 50 cm dal piede della pianta e ad una profondità di circa 25-35 cm. Per una perfetta radicazione si può prevedere un’ulteriore ala gocciolante, in questo caso monostagionale, da rimuovere e smaltire dopo un paio di anni. In alcune recenti installazioni l’ala gocciolante è stata posizionata su filo, come in un vigneto, con l’obiettivo di supportare per 2-3 anni la fase critica di attecchimento specie su suoli leggeri, per poi essere interrata in subirrigazione per la conduzione della fase produttiva.

Subirrigazione su noccioleti adulti

Su noccioleti adulti invece l’installazione è tecnicamente più semplice. Infatti una volta individuate le radici, generalmente si consiglia di interrare una sola ala gocciolante autocompensante Uniram AS o Dripnet AS nell’interfilare, ad una profondità di circa 20 cm; in questo modo è possibile intercettare con acqua e nutrienti l’apparato radicale attivo, portando immediatamente beneficio alla coltura.

 

Fonte: L'Informatore Agrario