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Quanto è importante la coltivazione del mais?

Quanto è importante la coltivazione del mais?

Il mais (Zea Mays) ha origine nella regione andina dell’America centrale ed è uno dei cereali più importanti sia per quanto riguarda il consumo umano che quello zootecnico.

In termini di produzione globale, il mais è la terza coltura alimentare dopo il riso e il frumento. Forte è l’interesse del mercato delle energie rinnovabili verso questa coltura in quanto richiesta sia per la produzione di biogas che etanolo.

L’aumento crescente della domanda associato ad una riduzione della disponibilità di terreno agricolo dovuta all’espansione delle aree industrializzate indica che è necessario migliorare la produzione e quindi risulta fondamentale l’accesso ad un’adeguata riserva idrica nonché un utilizzo più efficace di tutta l’acqua a disposizione.

Conosciamo i suoi fabbisogni 

Per le sue caratteristiche fisiologiche, il mais esalta le sue performance in ambienti caldi in cui la temperatura media diurna è superiore ai 15°C, esenti da gelate e con temperatura di riferimento pari a 10°C.  

Per la coltivazione del mais, la disponibilità idrica è un elemento imprescindibile; infatti essendo una coltura C4, l’efficienza d’uso dell’acqua è strettamente legata alla sua capacità fotosintetica, che si sa essere molto elevata. Per questi motivi storicamente, la maiscoltura si è sviluppata in areali caratterizzati da climi caldi, con una buona piovosità e abbondante disponibilità idrica, capace di coprire un fabbisogno che varia dai 650-700 mm/anno. 

Il mais è notoriamente una coltura “vorace” di azoto, con richieste che possono arrivare ai 250 kg/ha. Le richieste di azoto, così come di fosforo e potassio, sono variabili lungo tutto il ciclo di crescita, secondo precise curve di assorbimento da parte della coltura. Infine fondamentale ai fini produttivi è la scelta della densità di semina che varia da 7,0 a 9,0 piante/m2. La scelta della densità deve tenere in considerazione la destinazione della produzione, la tipologia di ibridola fertilità del suolo e la disponibilità idrica.

Come si comporta l’irrigazione a goccia su mais? 

L’adozione dell’irrigazione a goccia e della fertirrigazione ha dimostrato di essere la tecnica che sposa meglio le esigenze colturali del mais, con conseguenti benefici economici 

L’irrigazione di precisione proposta da Netafim su mais è ampiamente diffusa in tutto il mondo ed ha permesso di raggiungere importanti risultati: incremento della resa per ettari, con picchi di 18 ton/ha, risparmio idrico dal 35 al 55% in confronto all’irrigazione per scorrimento e a pioggia, una migliore qualità della granella, il tutto associato ad una riduzione della manodopera per la gestione dell’irrigazione e concimazione.